Analizzando nel dettaglio le cause e i condizionamenti lungo le filiere, emerge dal Rapporto che in quelle corte, locali e biologiche (vendita in azienda, mercati e negozi degli agricoltori) lo spreco è mediamente 3 volte inferiore a quello dei sistemi convenzionali. Nel caso di reti alimentari ancor più capillari, su base ecologica, locale, solidale e di piccola scala, lo spreco arriva a essere circa 8 volte inferiore. Per prevenire il fenomeno è necessario, quindi, incentivare le produzioni agroecologiche di piccola scala, che forniscono più nutrienti e risultano più durevoli, quelle dell’agricoltura contadina connessa ai mercati del territorio, delle reti solidali e delle cooperative tra produttori e consumatori.
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